Orvieto, le tre “Meraviglie”

La storia di Orvieto è lunga ed articolata, fatta di momenti di gloria e di abbandono, di armonia e potere, di lotte interne e tradimenti. Tutto questo nel tempo ha creato e talvolta distrutto ma in ogni caso ha concorso ha modellare la città di oggi.
Una città umbra diversa dalla maggior parte delle altre città della regione. Quì prevale il colore rosso del tufo, materiale vulcanico di cui è composta gran parte della possente rupe su cui si Orvieto di erge.  Generatasi in antichità dall’attività vulcanica del complesso dei Monti Volsini, la rupe è una delle meraviglie di Orvieto. Il tufo, facilmente lavorabile e presente in abbondanza è stato ed è l’elemento che contraddistingue la città ed i suoi edifici. Un esempio della massiccia presenza di questo materiale sono anche le numerose cavità sotterranee, alcune naturali ed altre artificiali, presenti in gran parte della città. Oggi molti di questi siti sotterranei rappresentano un’attrattiva imperdibile da visitare.

Parlando di cavità e sottosuolo è d’obbligo menzionare la seconda meraviglia di Orvieto, ovvero, il Pozzo di San Patrizio. Un’opera di epoca rinascimentale voluta dal Papa Clemente VII e realizzata dal genio di Antonio da Sangallo il Giovane. La struttura del pozzo, con una doppia scalinata a forma elicoidale, permetteva a chi scendeva e chi risaliva di non incontrarsi, facilitando così le attività di approvvigionamento d’acqua. Oggi il pozzo è un monumento cittadino molto frequentato dai visitatori che rimangono ancora stupiti dalla sua geniale e affascinante struttura.

Terza meraviglia della città è il Duomo. La sua costruzione fu avviata nel lontano 1290 e ci vollero molti anni prima che la cattedrale assunse l’aspetto odierno. Molte furono anche le maestranze che vi lavorarono ed altrettanti gli artisti che prestarono la loro opera ad abbellire e decorare la cattedrale. La splendida facciata è considerata una delle più belle e imponenti di tutta Italia. All’interno di grande valore artistico sono le due cappelle, quella del Corporale e quella di San Brizio. Quest’ultima presenta splendidi affreschi del pittore cortonese Luca Signorelli sul tema del giudizio universale.